lunedì 21 giugno 2010

L'eleganza del riccio

L'eleganza del riccio

Renée Michel sembra essere la comunissima portinaia del numero 7 di rue Grenelle, un condominio parigino abitato da famiglie facoltose: è apparentemente sciatta, pigra, perennemente presa dalla cura del suo gatto, dalla televisione e dalle sue piccole faccende private. In realtà, Reneé è una persona coltissima: si interessa di arte, di filosofia, di cinema e soprattutto di cultura giapponese ma preferisce dissimulare la propria cultura. È vedova, ma non affronta la sua solitudine con rancore o nostalgia, bensì esplorando ogni sfaccettatura della propria anima, ogni sfumatura dei propri sentimenti con grande distacco e grande perizia filosofica. Solo un segreto doloroso, celato sino alla fine, sfugge alle sue analisi.

Paloma e Reneé si incontrano e si riconoscono come anime simili grazie all'arrivo di un terzo personaggio: Kakuro, un signore giapponese. Questi saprà aprire il cuore della portinaia, farne uscire tutti i sentimenti ed i segreti più oscuri, liberarla dal peso del suo incognito durato quindici anni, e, insieme a lei, farà capire a Paloma qualcosa in più sulla vita, qualcosa che nemmeno l'intelletto della ragazza aveva saputo cogliere.Ad animare le pagine della vicenda è il personaggio della dodicenne Paloma Josse, figlia di un Ministro della Repubblica. Paloma, piccola e minuziosa Giudice dell'Umanità, come la definisce l'autrice, è in perenne lotta con tutta la sua famiglia: con la madre, che cerca di non esternare in tutti i modi quello che davvero è, una donna fragile e debolissima, con il padre, che fa dell'aggressività e della cruda spontaneità, soprattutto in politica, il centro della propria vita, con la sorella Colombe che studia filosofia solo a fini speculativi e non per affrontare il mondo in maniera autentica. Paloma, eccezionalmente attenta e profonda nel comprendere questo mondo, di cui crede di capire tutta la bellezza e tutta la crudeltà, non riesce a sopportare la mediocrità della gente con cui vive, per questo ha pianificato di suicidarsi con il barbiturici il giorno del suo compleanno e al contempo di dare fuoco all'appartamento in cui vive con la famiglia per cancellare le tracce della sua vita.
http://it.wikipedia.org/wiki/L'eleganza_del_riccio
http://it.wikipedia.org/wiki/Muriel_Barbery


Nozioni e riflessioni citate nel libroNel libro - l'autrice è docente di filosofia - è possibile trovare diverse citazioni filosofico-letterarie alcuni richiami espliciti a Tolstoj (con principale riferimento al suo Anna Karenina), ma anche allusioni nietzscheiane, come in questo passo:


«È una cosa terribile, perché in definitiva siamo soltanto dei primati programmati per mangiare, dormire, riprodurci, conquistare e rendere sicuro il nostro territorio, e quelli più tagliati per queste cose, i più animaleschi tra noi, si fanno sempre fregare dagli altri, cioè da quelli che parlano bene ma che non saprebbero difendere il loro giardino, portare a casa un coniglio per cena o procreare come si deve. Gli uomini vivono in un mondo in cui sono i deboli a dominare. È un terribile oltraggio alla nostra natura animale, una specie di perversione, di contraddizione profonda.»
(Pensiero profondo n° 3, pag. 49)


Il libro suggerisce  diversi altri spunti per esempio sulla
http://it.wikipedia.org/wiki/Fenomenologia

Dal libro è stato tratto anche un film presente nelle sale italiane proprio in questo periodo



Non è di certo un libro scorrevole e di facile fruizione. Tuttavia è un libro in cui ci si può identificare. Non sono poche le persone che per i svariati motivi non hanno potuto proseguire gli studi e si sono dovuti fermare alla licenza media o elementare, ma hanno continuato a coltivare la passione per lo studio e per la conoscenza.
Non sono poche le persone che non hanno sentito il bisogno di dimostrare la propria conoscenza attraverso un diploma, hanno continuato a "studiare" per il gusto di farlo Una passione privata una sete di conoscenza e di sapere. quello secondo me è il punto centrale del libro.

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