giovedì 30 dicembre 2010

E le altre sere verrai? di Philippe Besson

 E le altre sere verrai? di Philippe Besson




In un tardo pomeriggio domenicale di fine estate, nell'atmosfera rarefatta di un bar semi-deserto in cui pochi personaggi (alcuni presenti ed alcuni solamente evocati) si muovono appena, Philippe Besson dipana questo romanzo che, nonostante la lentezza dell'andamento narrativo, non ho trovato affatto noioso.
Merito certamente della penna felice dell'autore, più che della storia, in definitiva molto lieve.


Trama:
Una donna e un uomo in un bar di Cape Cod. Lei indossa un abito rosso e sorseggia un Martini. Lui pulisce con cura il bancone. Sono Louise, autrice teatrale, e Ben, barman del Phillies. Louise non rinuncia da anni al suo cocktail in quel locale un po' appartato dalla folla, Ben non si perde nessuna messa in scena delle pièce di lei. Ma è anche lo spettatore, discreto e intelligente, della vita e degli amori della donna. Conosce Norman, attore passionale e uomo sposato, e sa che è da lui che Louise sta attendendo una telefonata, un cenno. Ma quando si apre la porta e sulla soglia compare Stephen Townsend, ex di Louise, il Phillies si affolla dei ricordi di un grande amore finito. Ma è finito davvero?


Affascinato da un famosissimo quadro di Edward Hopper, Philippe Besson ne acquista la riproduzione e una sera, per caso, inizia a immaginare la vita dei personaggi che vi sono ritratti, mescolando con grande sapienza narrazione e suggestioni pittoriche.
E' così che è nato questo romanzo.

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