martedì 31 gennaio 2012

Home sweet home


Home sweet home



“Saper tenere a freno la propria famiglia non è meno difficile che governare uno Stato”.
Publio Cornelio Tacito



Paul Harding - "L’ultimo inverno" (Neri Pozza, 2011)

È un breve romanzo di circa duecento pagine nel quale con prosa lirica che ha incantato mezzo mondo, viene raccontata la storia di George Washington Crosby e dei suoi ultimi giorni di vita, passati in un letto improvvisato nel salotto di casa sua, attorniato da parenti e orologi che ticchettano grazie a quella che è stata la passione di Gorge, e il suo lavoro di una vita, che sta per essere definitivamente chiusa da un cancro. Durante questo tempo che gli rimane, ha l’occasione per ricordare la vita di suo padre Howard, che di mestiere faceva l’ambulante e se ne andava in giro per boschi e cittadine, con un carretto stracolmo trainato da un mulo, a vendere e riparare praticamente qualsiasi cosa. Premio Pulitzer nel 2010.


Elisabeth Gille - "Mirador. Irène Némirovsky, mia madre" (Fazi, 2011)

Missisipi,estate 1962.Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Per sua madre, però, il fatto che si sia laureata conta ben poco: l'unica cosa che vuole per la figlia è un buon matrimonio. Ma Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Accanto a lei Constantine, la governante, Minny, la sua migliore amica. Tre spiriti liberi, contro tutte le convenzioni.


Ernest Van Der Kwast -" Mama Tandori" (Isbn, 2011)

"Tutto cominciò con due valigie. Mia madre arrivò in Olanda nel 1969 con due valigie piene di bracciali, collane e recchini. Affittò una stanza in una casa di riposo, dove iniziò a lavorare come infermiera. Nascose le valigie sotto il letto, secondo gli indiani il posto più adatto per custodire oggetti di valore. Una volta mia madre mi confidò: 'I ladri non guardano mai sotto il letto'. Mio padre mi sussurrò all'orecchio: 'In India quasi nessuno ha un letto'. Per anni le valigie rimasero sotto il letto di mia madre. Finché un giorno mio padre, un uomo goffo con le orecchie a sventola, il tipico olandese, si innamorò di quella donna esotica che vedeva in mia madre. Non so esattamente come andarono i fatti, e in realtà neanche lo voglio sapere.


Maria Pia Veladiano - "La vita accanto" (Einaudi, 2011)

Secondo classificato Premio Strega 2011. Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la crudeltà 
della natura

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Kyung Sook Shin - "Prenditi cura di lei" (Newton Compton 2011)

Un pomeriggio qualsiasi in una stazione della metropolitana di un paese orientale: una grande ressa e la gente che si urta senza nemmeno scambiarsi un cenno di scuse... Una coppia di anziani si precipita verso il treno appena arrivato. L'uomo, la borsa della donna in mano, riesce a malapena a salire in carrozza. Non appena si volta, però, scopre con sgomento che i suoi occhi non vedono più la camicetta celeste, la giacca bianca e la gonna beige a pieghe della moglie. Della donna non vi è più traccia. Sparita, letteralmente inghiottita dalla folla. Così Park Sonyo scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della 
metropolitana di Seul

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Sarah Winman - "Quando Dio era un coniglio" (Mondadori, 2011)

Quando Dio era un coniglio è il romanzo di debutto di Sarah Winman. Il romanzo è strutturato in due parti, ciascuna delle quali ambientata in due diversi continenti e periodi storici, e narra di due differenti relazioni affettive nella vita di Elly, la protagonista. Le due parti del romanzo coprono nell'insieme un arco di trent'anni e rappresentano rispettivamente l'infanzia e l'età adulta di Elly. Nella prima parte del romanzo siamo nell'Inghilterra alla fine degli anni sessanta. Elly trascorre spensierata la sua vita assieme al suo fratellino più grande, che si chiama Joe, e alla sua migliore amica, Jenny Penny.


Ester Armanino - "Storia naturale di una famiglia"(Einaudi, 2011)

«Parlavano, prolificavano, e mio padre non si accorgeva di niente, pagava tutti i caffè. Capitava che le colleghe si
affacciassero sulla mia esistenza. Il tintinnio dei braccialetti accompagnava la loro voce. Una di loro, di solito la più pericolosa, diceva: e come si chiama questa bella bambina?» Se è vero che ogni famiglia infelice è infelice a modo suo, l’importante è saper dire proprio quel modo. Per emozioni e immagini, con una scrittura fresca e limpidissima, questa giovane scrittrice ha trovato una voce sorprendente per raccontare con grande originalità il tema classico dell’attraversamento della linea d’ombra. Bianca guarda il mondo con la curiosità con cui osserva gli insetti nei documentari.


Paolo Di Paolo - "Dove eravate tutti" (Feltrinelli, 2011)

Paolo Di Paolo racconta la vita di un trentenne dei nostri giorni. Il protagonista di Dove eravate tutti si chiama Italo
Tramontana, il quale, pensando al suo passato, si rende conto che la sua memoria storica, la sua vita cosciente, è iniziata a circa dieci anni, quando si iniziò a parlare di Silvio Berlusconi. Oggi, a vent'anni di distanza, si continua a parlare di Berlusconi. Sembra sia questo il trait d'union, il dato di fatto che va ad alimentare il moralismo naturale che accomuna tutti i giovani della sua generazione. Si domanda dov'erano le persone che potevano intervenire, perchè nessuno ha fatto nulla per impedire che gli eventi del passato continuassero.


Gerald Durell - "La mia famiglia e altri animali"(Adelphi, 1975)

E' un libro pieno, completo; ci sono animali ed esseri umani, c'è la serietà e c'è l'ironia. Scrive Gerald Durrell all'inizio: "ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno".


Donatella Di Pietrantonio - "Mia madre è un fiume"(Elliot, 2010)

Il racconto di un amore tra madre e figlia "andato storto da subito". Un romanzo potente e vitale, in cui le vicende personali si uniscono alla storia corale di un'Italia contadina, ritratta dagli anni di guena fino ai nostri giorni. Quando Esperia mostra i segni di una malattia che le toglie la memoria, è tempo per la figlia di prendersi cura di lei e aiutarla a ricostruire un'identità smarrita. Inizia così, giorno dopo giorno, il racconto di un passato dal quale riaffiorano ricordi dolcissimi e crudeli, riprendono vita le figure dei familiari e degli abitanti della piccola comunità montana che le ha viste nascere e crescere entrambe. In un Abruzzo luminoso e aspro, che affiora tra le pagine come una terra mitologica e lontana, le fatiche della campagna, l'allegria dei matrimoni, la ruvidezza degli affetti
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