martedì 31 gennaio 2012

Sempregiovani


Sempregiovani

“A essere giovani si impara da vecchi”.
Proverbio popolare

Camille De Peretti - "Prima che venga la notte"(Frassinelli, 2009)

Domenica 1 ottobre, le 9 del mattino: sul linoleum tirato a lucido, tra le piante di plastica verde, scivolano rotelle e pantofole felpate, in un via vai di messimpieghe virate al rosa, sgargianti abiti a fiori e golfini fatti a mano.
Giornata di festa alle Bégonias, la casa di riposo nella periferia di Parigi dove una stralunata compagine di arzilli vecchietti attende ansiosamente le famiglie in visita. Ma i parenti che compiono il loro dovere festivo - segretamente
sperando che sia l'ultima volta - non sospettano neanche lontanamente la turbinosa e frenetica attività che punteggia il resto della settimana.


Michael Zadoorian - "In viaggio contromano"(Marcos y Marcos, 2011)

Poche storie, Ella e John hanno deciso: partiranno. Chi se ne frega dei divieti e delle ansie dei figli, al diavolo
medici, paramedici, rompiscatole che ti ammorbano a suon di esami prescrizioni precauzioni. Ella ha più problemi sanitari di un paese del Terzo mondo, John non ricorda come si chiama sua moglie, ma insieme "formano una persona intera". Di cose grandiose, se ne possono fare anche all'ultimo round. Anche dopo una vita che non ha nulla di straordinario. E allora? Si parte e stop. In barba a ogni cautela, ogni pallosa ragionevolezza, a ottant'anni
suonati Ella e John balzano sul loro camper - un vecchio Leisure Seeker.


Erlend Loe - "Volvo" (Iperborea, 2010)

In fuga dalla società civile, dalle sue regole "insensate" e dalla Norvegia, la piccola comitiva di Doppler (il ribelle Andreas Doppler, il suo memorabile cucciolo Bongo e il figlioletto Gregus) si avventura oltre il confine svedese ddentrandosi nelle foreste del Värmland, dove l'attendono incontri con esilaranti quanto improbabili personaggi. Dalla vecchia megera, Maj-Britt, drogata e desiderosa di cambiare il mondo, all'anziano Von Borring che, nonostante l'età, non rinnega la sua anima di scout e continua a dormire sotto le stelle, d'estate e d'inverno.


Jonas Jonasson - "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" (Bompiani, 2011)

Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell'unico luogo dove la megera direttrice dell'istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove.


Mary Wesley - "Il prato di camomilla" (Astoria, 2011)Cinque ragazzi, cugini tra loro, si ritrovano a casa degli zii Richard e Helen in Cornovaglia per la loro tradizionale vacanza estiva. È il 1939 e la vacanza finisce bruscamente con lo scoppio della guerra, che segna in modo irrevocabile l’esistenza di tutti. Alternando scene degli anni di guerra a scene ambientate negli anni ottanta il romanzo ci permette di seguire la vita dei protagonisti uniti da perdite e amori, da legami famigliari e da amici. Ciascuno di loro cresce non solo per sopravvivere ma per rimanere fedele a se stesso e a coloro che ama.


Diana Athill - "Da qualche parte verso la fine"(Rizzoli, 2010)

Sono stati scritti libri su libri sulla giovinezza, e ancora di più sulle complesse e ardue esperienze legate alla
procreazione, ma non c'è granché sull'invecchiamento. E visto che ho imboccato ormai da un po' quella strada,
mi sono detta: Perché non provarci? E quindi ecco, ci provo. Non è una persona comune, Diana Athill. Dopo aver speso la vita tra libri e scrittori come editor di una influente casa editrice inglese, si è scoperta lei stessa autrice e a
novantun'anni, con diversi best seller alle spalle, ha deciso di raccontare, senza falsi pudori, senza veli, senza
paure, non tanto cosa c'è stato prima, quanto cosa succede ora.


Enzo F. Carabba - "Con un poco di zucchero"(Mondadori, 2011)

Giulia e Camilla, vecchie signore di nobili natali piene di vita, da anni condividono una volontaria reclusione in un grande appartamento fiorentino. Solo a Emiliano, il rosticciere con fattezze da orco, concedono l'accesso alla loro fortezza, perché le rifornisca di cibo scadente ma pagato a peso d'oro. E se i confini dello spazio reale si ritirano sempre più nell'antro ombroso del salotto, tutto ciò che le principesse possono fare è ampliare il territorio dei sogni. Per questo occorrono però abbondanti dosi di pozione magica. Tagliata bene, possibilmente. E, soprattutto, a domicilio. Ma cosa può succedere se Piero, il loro personale fornitore di zucchero incantato, muore all'improvviso?



Luke Williams - La stanza dell'eco (Neri Pozza, 2011)

Evie Steppman ha sessantaquattro anni quando decide di chiudersi nell'attico della sua casa sul mare, in Scozia, con l'intenzione di scrivere la storia della sua vita prima che i ricordi la abbandonino, e prima che non vi sia più traccia del dono, o della maledizione, che ha accompagnato tutta la sua esistenza e di cui si è nutrita la sua memoria: un udito eccezionalmente fine, una capacità di cogliere e comprendere decine, centinaia di suoni contemporaneamente,
e di costruire attraverso essi una personale, originale, unica "mappa del mondo"..



Gaetano Cappelli - "Baci a colazione" (Marsilio, 2011)

L'acclamata scrittrice Serena Drago, dopo la scomparsa in mare del suo grande amore, il navigatore solitario Ciro
Tempera, ha smesso di sfornare best seller da milioni di copie gettando nello sconforto le sue lettrici e soprattutto Fedele Solmi, il suo cinico editore, ritirandosi alla Quercia del Terzo Salmo, una SPA new age di Saturnia, insieme
all'ambigua Margaux Tielmann. Anzi, strane voci sul rapporto che legherebbe le due donne hanno preso a circolare. Saranno vere o non sarà piuttosto vero che la famosa scrittrice non riesce più a scrivere proprio per la mancanza di un uomo che le faccia di nuovo, finalmente, battere il cuore?



Goliarda Sapienza - "Il vizio di parlare a me stessa" (Einaudi, 2011)
Gli ultimi attimi della sua vita, Goliarda Sapienza, li ha passati con in borsa tanti taccuini su cui appuntare i suoi
pensieri e un’agenda aperta sul tavolo per annotare qualche riflessione sfuggita, qualche attimo dimenticato dai suoi romanzi. Il vizio di parlare a me stessa della grande autrice siciliana scomparsa nel 1996 è proprio questo: la raccolta dei suoi pensieri senza regole e continuamente trasposti in scrittura, in flusso di parole meravigliosamente espresse. Goliarda Sapienza è una delle più grandi e misconosciute autrici italiane del ‘900, resa famosa postuma con il capolavoro L’arte della gioia
.

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